
Questo articolo pubblicato qualche giorno fa su una rivista scientifica fa emergere una serie di problematiche che ci trascineremo per anni.
Con le discipline bionaturali si possono alleviare i sintomi legati a stati d'ansia e attacchi di panico che si sono scatenati nell'ultimo anno.
Traduzione dell'estratto dell'articolo:
I cambiamenti della salute cognitiva e mentale e loro fattori di vulnerabilità legati al lockdown COVID-19 in Italia. La pandemia COVID-19 e il governo hanno imposto restrizioni sociali come il lockdown esponendo la maggior parte delle persone a uno stress senza precedenti, aumentando i disturbi della salute mentale in tutto il mondo. Abbiamo esplorato il funzionamento cognitivo soggettivo e i cambiamenti della salute mentale e la loro possibile interazione correlata al lockdown COVID-19.
Abbiamo anche studiato i potenziali fattori di rischio per identificare i gruppi più vulnerabili. In tutta Italia, 1215 intervistati hanno completato il nostro sondaggio online basato su Qualtrics al termine di un lockdown imposto da sette a dieci settimane e confinamento domiciliare (dal 29 aprile al 17 maggio 2020).
Abbiamo riscontrato che il funzionamento cognitivo soggettivo e la salute mentale sono gravemente modificati in associazione con il lockdown.
Secondo i regolamenti governativi, i disturbi cognitivi erano per lo più percepiti in compiti di routine che coinvolgevano attenzione, orientamento temporale e funzioni esecutive, senza cambiamenti nelle abilità linguistiche.
È stato osservato un effetto paradossale per la memoria, con ridotta dimenticanza rispetto al pre-blocco.
Abbiamo riscontrato una maggiore gravità e prevalenza di depressione, disturbi d'ansia, sonno anormale, alterazioni dell'appetito, riduzione della libido e ansia per la salute: con depressione da lieve a grave e prevalenza di ansia che sale rispettivamente al 32 e al 36% sotto restrizioni.
Essere donne, sotto i 45 anni, lavorare da casa o essere sottoccupati, sono stati tutti identificati come fattori di rischio rilevanti per il peggioramento della cognizione e della salute mentale.
I consumatori frequenti di informazioni sui mass media o residenti in comunità altamente infette hanno riportato sintomi di depressione e ansia più elevati, in particolare ipocondria in questi ultimi.
Se venissero imposte nuovamente restrizioni simili, i governi dovranno considerare attentamente questi gruppi più vulnerabili nelle loro decisioni, sviluppando nel contempo risposte globali efficaci e a lungo termine alle sfide cognitive e di salute mentale di questo tipo di pandemia; così come l'implementazione di appropriati interventi psicologici con linee guida specifiche: in particolare per quanto riguarda l'esposizione ai rapporti dei mass-media sul tema COVID-19.
Daniele Bignamini
Operatore in Discipline Bionaturali
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