Questa settimana ho ricevuto richieste da alcuni clienti che mi hanno domandato il motivo per il quale l'attività principale di riflessologia plantare non possa ripartire da lunedì 4 Maggio con la fase 2.
Le domande sono per la maggior parte collegate al fatto che altre tecniche come fisioterapia e osteopatia invece saranno possibili tra qualche giorno.
La spiegazione di base è molto semplice: insieme all'ultimo decreto di qualche giorno fa ci sono degli allegati.
Uno di questi, riporta i codici ateco delle attività alle quali è consentito lavorare rispettando le nuove norme.
Questo è il sito della Gazzetta Ufficiale con l'allegato menzionato:
Ateco è l'acronimo di ATtività ECOnomiche; è un codice in base al quale viene classificata un'attività per fini statistici, fiscali e contribuitivi.
La decisione di far ripartire alcune attività è stata presa in base ai codici ateco assegnati ad ogni singolo, per cercare di dare un certo ordine.
Come teoria di base non è sbagliata, se non fosse per qualche incongruenza (anzi, molte incongruenze) date probabilmente da ignoranza, cioè non conoscenza, di chi studia le azioni da intraprendere senza appunto conoscerne la pratica.
Ovviamente, dal punto di vista del cliente, andare dal fisioterapista o dall'osteopata non è molto diverso, a livello di percezione soggettiva, dall'andare a farsi fare un massaggio in un centro estetico o, come nel mio caso in particolare, a ricevere un trattamento di riflessologia plantare o di tecnica craniosacrale.
C'è un lettino, un operatore che utilizza le sue mani come strumento principale che lava e disinfetta prima di ogni trattamento e il tutto si svolge uno studio professionale che in quanto tale è già pulito, sanificato e areato.
Le obiezioni che mi vengono sollevate in questi giorni sono di mancanza di comprensione da parte dei clienti con i quali ho più confidenza e che mi chiedono molto candidamente il motivo per il quale io non possa praticare.
Lavorando su piedi, caviglie e parte bassa della gamba, a distanza di sicurezza perché tra il mio viso e quello del cliente c'è sicuramente più di un metro in base all'altezza del cliente, in uno studio in cui si entra scalzi per cui non c'è nemmeno il problema dei sovrascarpe, la mia deontologia mi fa già lavorare con una persona per volta, su appuntamento, con orari elastici fino a tarda sera e senza assembramenti.
Oltretutto, chi riceve il trattamento è vestito, sul lettino ci sono un lenzuolo, un asciugamano, un telo di carta usa e getta che viene cambiato ad ogni cliente e l'unico contatto vero è quello delle mie mani con i piedi del cliente.
Se fosse necessario utilizzare guanti e mascherina o, eventualmente, la visiera per effettuare i trattamenti, anche con un camice usa e getta, non sarebbe di certo l'ideale ma nemmeno una catastrofe.
Il discorso per il craniosacrale è altrettanto risolvibile nello stesso modo utilizzando i medesimi dispositivi di protezione.
Per quanto riguarda i massaggi, se può praticare un fisioterapista lo posso fare anch'io con le stesse modalità.
Quindi perché non posso aprire lo studio?
Semplice: perché il fisioterapista e l'osteopata rientrano sotto il codice ateco 86 (con dei sottocodici) e sono autorizzati a lavorare in quanto rientrano nella classificazione dell'assistenza sanitaria.
Le discipline bionaturali invece sono classificate come attività di servizi alla persona.
Fate bene attenzione perché qui ci si addentra in un ginepraio.
Tralascerò tutta quella parte legata ai titoli di studio e ai riconoscimenti di alcune tecniche e discipline come l'agopuntrua, perché altrimeni diventerebbe un labirinto senza uscita e passerò direttamente alla spiegazione pratica.
Il codice ateco dei servizi alla persona è il 96, sotto il quale vengono classificate tutte quelle tecniche e discipline che non si sa dove incasellare.
96.02 è destinato a parrucchieri e trattamenti estetici
96.04 centri per il benessere fisico e stabilimenti termali
Ora veniamo alla classificazione più "divertente", quella del codice 96.09:
96.09.02 Attività di tatuaggio e piercing
96.09.03 Agenzie matrimoniali e d'incontro
96.09.04 Servizi di cura degli animali da compagnia (esclusi i servizi veterinari) 96.09.05 Organizzazione di feste e cerimonie
Non mi soffermerò sul fatto che i tatuatori sono nella stessa macrosezione con sgombero di cantine e solai, agenzie matrimoniali e toelettatura dei cani, per focalizzare l'attenzione sull'ultimo codice, quel 96.09.09: qui dentro ci finisce tutto quello che Non è Classificato in Altre categorie, appunto NCA.
Le discipline bionaturali sono classificate nel codice 96.09.09.
La dicitura di per sé sarebbe anche corretta, perché si tratta di servizi alla persona ma non riconosciuti come sanitari come la fisioterapia, l'osteopatia o l'agopuntura.
Il problema quindi, non è nella distinzione delle tecniche; trovo giusto che chi ha una laurea per poter praticare ed è riconosciuto nella categoria sanitaria venga autorizzato già da lunedì 4 Maggio a lavorare con delle normative da seguire.
Il caos è alla base, cioè in quel famoso codice 96 in cui finiscono tutte quelle attività che sono sì ritenute essenziali perché forniscono un servizio alla persona, ma non sono riconosciute a livello sanitario.
Pur praticando in modo molto simile e con tecniche che a volte si sovrappongono, chi appartiene alle categorie del codice ateco 86 può lavorare, mentre chi viene classificato col codice 96, pur rispettando le medesime norme, è impossibilitato.
Torno a ribadire un concetto che ho espresso qualche giorno fa.
Se chi deve prendere decisioni non conosce l'operatività, non potrà mai essere un buon leader.
Se devo far funzionare una macchina, non chiederò al direttore generale dell'azienda che l'ha prodotta, ma chiamerò un tecnico specializzato.
Se ho un tubo che perde, chiamerò l'idraulico, non l'amministratore delegato della società delle acque.
Se devo dire ad un'estetista come lavorare, devo almeno aver messo piede in un centro estetico e possibilmente aver ricevuto dei trattamenti prima di parlare con un'operatrice e decidere come farla lavorare in sicurezza e senza il rischio di far chiudere un'attività per mia ignoranza.
Questo purtroppo è il funzionamento delle attività legate ai servizi alla persona che, in quanto tali, dovrebbero essere considerate come essenziali. Non tanto dal punto di vista sanitario, inteso come un intervento volto a curare una malattia, ma sicuramente come aiuto nell'equilibrio psicofisico.
Soprattutto in questo momento storico, negare ancora che ci sia una connessione tra corpo e mente e dare il via libera solo alle discipline sanitarie e non anche a quelle bionaturali e a tutti quei servizi alla persona che potrebbero essere forniti in tutta sicurezza, lo ritengo un modo di vedere la realtà distorto e medievale.
Daniele Bignamini
Operatore in Discipline Bionaturali
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